Scusate se mi sono venute un po' mosse...

Swing e Lindy Hop
Luglio-agosto 2019 
La realtà si muove e cambia a ogni frazione di secondo. La fotografia la ferma a un "tempo zero" e blocca il movimento. Per vedere il movimento c'è il film.

Ma non sempre. Anche la fotografia può descrivere il movimento: è la foto "mossa", che di solito riesce per errore o per caso. Una foto mossa è spesso una foto sbagliata.
Ma non sempre.

Quando c'è poca luce, si usa il flash. Il flash ferma il movimento, ma l'immagine non ha la stessa luce della realtà.
Si può avere una foto ferma e mossa nello stesso momento, sommando alla luce ambiente quella del flash.

E' un modo per raccontare quello che i nostri occhi vedono in una situazione come questa: musica a tutto swing con il vulcanico Giorgio Cùscito (qui sopra al pianoforte, ma con il collarino del sax...) e una pista per gli appassionati del Lindy Hop.

I nostri occhi colgono il movimento frenetico, ma la mente è capace di fermare il singolo istante. La foto ferma e mossa nello stesso tempo ricostruisce questa sensazione.

La tecnica non è semplice: occorre prima individuare il tempo di posa per ottenere un "mosso" che non sia troppo mosso, poi un diaframma che dia la giusta profondità di campo. Solo dopo si imposta l'indice ISO in funzione della luce ambiente.
Ma è solo l'inizio, perché poi si deve trovare la potenza di emissione, la temperatura di colore e l'angolo di copertura del lampeggiatore.

Quando tutto questo è a punto, serve l'occhio, l'occhio che sa cogliere quel famoso "istante decisivo", che segna la differenza tra uno scatto sprecato e una buona fotografia.
A tutto questo si deve aggiungere un'altra variabile, spesso imprevedibile: si può azzeccare l'istante giusto per premere il bottone, ma non si può sapere che cosa succederà nel "lungo" tempo di esposizione (queste foto sono scattate con tempi che vanno da 0,5" a 1,5"). I ballerini di Lindy Hop compiono movimenti ampi e veloci e sono in tanti a occupare la scena. Si sa come inizia, ma non come finisce.

Dunque occorre anche la giusta dose di "fattore C" (dall'iniziale della parola che si usa spesso per "fortuna"). E, come in tutte le situazioni fotografiche in cui il "fattore C" è determinante, ci si deve rassegnare a buttare via una buona parte degli scatti.

 

Per la buona riuscita di una fotografia "mossa" c'è un trucco quasi paradossale: è necessaria la presenza di un elemento "fermo".

In questa inquadratura l'effetto del movimento (soprattutto della fotocamera) è stato esasperato con un tempo di posa relativamente lungo. Ma il lampo a potenza ridotta è stato sufficiente per mantenere qualche elemento nitido, fermando l'attimo significativo.

Manlio Cammarata reporter - Newsletter

11 ottobre 2019

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