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Giornalista free lance,
fotografo e videoreporter.
Iscritto all'Albo dei giornalisti (pubblicisti)
dal 1973. Specialista nella divulgazione
tecnico-scientifica e giuridica. Esperto dei
problemi dell'informazione e degli aspetti
giuridici delle nuove tecnologie.
Fondatore e
direttore della rivista telematica InterLex. |
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28 settembre 2006
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Un'associazione per delinquere,
messa in piedi dal responsabile
della sicurezza di Telecom
Italia, avrebbe condotto per
anni un'estesa attività di
"dossieraggio" a
carico di un grande numero di
cittadini (il condizionale è
d'obbligo perché non c'è una
sentenza definitiva di condanna
e quindi gli indagati - non
ancora imputati - devono essere
considerati innocenti). Questa
è la sostanza dello
"scandalo Telecom" di
cui si parla in questi giorni.
L'informazione, soprattutto
all'inizio, non è stata sempre
corretta e non ha messo nella
giusta luce alcuni problemi
molto seri, e ben noti agli
addetti ai lavori, che
riguardano la protezione dei
dati personali nel nostro
Paese.
Per capire meglio i termini
della questione, si dovrebbe
leggere con attenzione
l'ordinanza di applicazione di
misure cautelari e sequestri
emessa dal giudice per le
indagini preliminari Paola
Belsito. (continua) |
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