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Giornalista free lance,
fotografo e videoreporter.
Iscritto all'Albo dei giornalisti (pubblicisti)
dal 1973. Specialista nella divulgazione
tecnico-scientifica e giuridica. Esperto dei
problemi dell'informazione e degli aspetti
giuridici delle nuove tecnologie.
Fondatore e
direttore della rivista telematica InterLex. |
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Forum:
uno spazio per riflettere, tra il forum e il blog.
Scrivete, discutiamo. |
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Giornali on line: quando occorre
la registrazione? |
Giungono decine e decine di messaggi che
chiedono consigli sull'iscrizione delle testate
telematiche nei registri dei tribunali. Ma i veri
problemi sono altri.
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15 dicembre 2006
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Fare informazione in Italia è molto più complicato
che in tutti gli altri paesi democratici. Anche il
più facile "dare informazioni" può creare
non pochi problemi a chi non sappia destreggiarsi tra
norme e codicilli.
Le norme sull'informazione in Italia risalgono al
1948, con la legge n. 47. L'ordinamento della
professione di giornalista al 1963, con la legge n.
69. Intanto il mondo è cambiato, ma il legislatore
non se n'è accorto, o non ha capito il senso del
cambiamento. Così nel 2001 ha fatto finta di
aggiornare le vecchie regole con la legge 62, che ha
prodotto solo confusione.
In tutto questo cresce la voglia di informazione, di
diffondere idee e opinioni, di dare informazioni (che
è cosa diversa da "essere giornalisti").
L'internet dà a moltissime persone la possibilità di
comunicare "uno a molti", ma l'iniziativa è
spesso frenata dal timore di andare contro la legge e
rischiare sanzioni.(continua) |
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