"Indirizzo generale" della
Commissione di vigilanza sulla TV |
Tempo di elezioni. Vietato
informare e approfondire |
Il regolamento sulla "par condicio"
varato il 9 febbraio dalla Commissione parlamentare
mette il bavaglio ai pochi spazi del servizio pubblico
che sfuggono al controllo politico. Commissariata la
Rai, per le TV private decide l'AGCOM. |
BLOG.
Par condicio:
se l'Italia fosse l'America... (16 febbraio)
Il regolamento che ho proposto e
fatto approvare di Marco Beltrandi
Il
regolamento dell'AGCOM sulla par condicio (Delibera N.
24/10/CSP) |
|
15 febbraio 2010 |
Dettagliato, minuzioso, pedante, a tratti maniacale. Il regolamento
emanato dalla "Commissione parlamentare per
l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi
radiotelevisivi" è un capolavoro di ipocrisia
normativa. Si presenta come pilastro della cosiddetta par
condicio nei programmi televisivi durante la
campagna elettorale. Invece è il contrario. E'
l'ennesimo strumento per intontire sempre più i
telecittadini italiani, cancellando proprio le
trasmissioni che lasciano qualche spazio alla
comprensione della politica: i programmi "di
approfondimento", che forse non a caso riscuotono
un interesse crescente nel pubblico.
Il presidente della Rai, il buon Paolo Garimberti, si è
precipitato dal suo datore di lavoro per protestare. Non
ci lasciate fare il nostro mestiere, ha detto, e ci
togliete anche un mucchio di soldi, perché le
trasmissioni che volete cancellare portano molta
pubblicità, la comunicazione politica no.
(continua) |
Il
regolamento emanato il 9 febbraio dalla Commissione
parlamentare |
|
Troppe cose non funzionano, sulla terra
e nell'alto dei cieli |
Dopo lo switch-off, in molte zone del Lazio sono
oscurati i canali del servizio pubblico, mentre quelli
di Mediaset e di tante emittenti private si vedono bene.
E c'è ricorso alla UE contro Tivù Sat, che potrebbe
essere l'unica soluzione.
I sette misteri della televisione
digitale |
|
"Decreto Romani": in arrivo
un testo modificato |
Le critiche rivolte da tutte le parti allo schema di
decreto legislativo per il recepimento della
"direttiva multimedia" costringono il Governo
a una parziale marcia indietro, almeno per
l'internet. Si aspetta un nuovo testo.
La ricostruzione del
testo unico risultante dalle modifiche contenute nello
schema di
decreto legislativo ora sottoposto al parere delle
Camere
Eccesso di delega o eccesso di potere
televisivo? (18 gennaio)
Le polpette avvelenate del nuovo Testo unico radio-TV
(11 gennaio)
Schema di decreto legislativo
recante attuazione della direttiva 2007/65/CE
Decreto legislativo 31 luglio
2005, n. 177 (Testo consolidato vigente) |
Accessibility 4 All (Claude Almansi
per ETC Journal) |
|
Dove trovarlo in libreria
Come acquistarlo on line |
BLOG
Nel viterbese lo "switch-off" è
diventato "black-out" (8 febbraio)
Una recensione su Bottega Scriptamanent
(28 gennaio) |
|
Google, la Cina, le panzane e qualche ipotesi credibile
(G. Livraghi) |
|
Ancora in primo piano |
Sono i
non-giornalisti che fanno buona parte
dell'informazione
Si intitola "Una vita da
(giornalista) precario" il rapporto
dell'Osservatorio sul precariato del Consiglio
nazionale dell'Ordine. Dal quale si rileva che la
maggior parte dell'informazione nel nostro paese è
fatta "non giornalisti".
(Giornalista): una professione tra
parentesi (30 ottobre)
Giornalisti e precari: la casta dei
"giornalari"
(3 giugno)
I documenti dell'Ordine dei giornalisti
Una
vita da (giornalista) precario
Documento
di indirizzo per la riforma dell'Ordine dei giornalisti |