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Nell'immagine più
grande non solo si distinguono molti particolari che sfuggono in
"versione telefonino", ma si intuisce meglio l'atmosfera
della scena. Il personaggio a sinistra sta raccontando qualcosa di
straordinario (osserva il movimento delle mani), l'altro ascolta
interessato e forse un po' incredulo.
La storia narrata da questa foto diventa ancora più interessante se
chi la osserva è un appassionato di jazz, che riconosce, a
sinistra, il grande sassofonista Giorgio Cùscito. E, scrutando i
dettagli, capisce che la foto è stata scattata poco prima di un
concerto: il personaggio a destra ha in mano il biglietto, o forse
la tessera del club.
Tutto questo dovrebbe bastare per capire perché le fotografie,
le buone fotografie, non dovrebbero essere guardate sul telefonino.
Sono in gioco leggi fisiche e limiti fisiologici. I nostri occhi
percepiscono un campo di circa 180° in senso orizzontale, ma
piuttosto confuso. Tanto che per vedere qualcosa che non sia proprio
al centro del campo visivo dobbiamo muovere gli occhi e la testa.
Perché solo la parte centrale della rètina (il "sensore"
dell'occhio) ha una risoluzione sufficiente per distinguere dettagli
abbastanza piccoli, in ogni caso non più piccoli di 0,1mm (ma ci
vuole un occhio d'aquila!). E i pixel dello schermo di un telefonino
sono molto, molto più piccoli, sicché tanti particolari di
un'immagine possono diventare del tutto invisibili.
Inoltre, proprio a causa della limitatezza del campo nitido,
quando ci troviamo davanti a un'immagine abbastanza grande la
guardiamo – senza rendercene conto – un pezzo alla volta. La
"leggiamo", come leggiamo una sequenza di parole scritte.
E quindi possiamo mettere in relazione diversi particolari che
un'inquadratura troppo piccola non permette di separare a prima
vista (sempre se questi particolari sono abbastanza grandi da
risultare leggibili).
Per adesso mi fermo qui. Ci sono tante altre cose interessanti in
questa materia: per esempio, sarebbe bene sapere che schermini con
risoluzioni molto alte non servono a nulla, perché quello che conta
sono le dimensioni dell'immagine finale. O che le fotografie col
telefonino sarebbe meglio non farle. Perché il telefonino non è, e
non può essere, una macchina fotografica. Nonostante quello che
cerca di farci credere la pubblicità. Ne riparleremo presto.
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