Beppe Lopez
La casta dei giornali
Così l'editoria italiana è stata sovvenzionata
e assimilata alla casta dei politici
Stampa Alternativa - Rai-Eri
Viterbo, 2007, pp. 206, € 10,00
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Quello delle "caste"
sta per diventare un serial?
Sarebbe cosa buona, se sortisse
qualche effetto. Qui di casta ce n'è
un'altra, dopo quella dei
politici rivelata
da Sergio Rizzo e Gian Antonio
Stella, giusto un anno fa. La
casta dei giornali non è la
casta dei giornalisti (a quando
un libro sull'argomento?), ma
costituisce comunque una palla
al piede per la libertà dell'informazione
nel nostro Paese. La casta dei giornali, come
la descrive Lopez, è in
realtà la casta degli editori
di giornali che, a vario
titolo, percepiscono quattrini
dallo Stato. Tanti, tutti o
quasi: secondo i
calcoli di Lopez, qualcosa come
700 milioni di euro l'anno. Ne
benificiano tutti: sia quelli
che ne hanno realmente bisogno,
come molte cooperative di
giornalisti, sia i grandi
editori, con sontuosi bilanci
in attivo. Ma anche una
quantità di testate
"fasulle", alcune che
sembrano nate apposta per
attingere alla fonte
inesauribile dei contributi,
altre per mascherare
finanziamenti pubblici ai partiti
politici. Insomma, uno dei
tanti scandali italiani.
Il tema non è nuovo: lo
rivelò una puntata di Report
il 23 aprile 2006. Ma una
trasmissione televisiva passa
(ma il testo è ancora qui), il
libro resta. E con esso lo
scandalo, di cui si è
impadronito anche il Grillo
nazionale per proporre un
improbabile referendum: ne
parleremo presto.
Il lavoro di Lopez ha i toni
del pamphlet, ma la
corposità dell'inchiesta
approfondita e documentata. Non
è certo un libro da leggere un
po' la sera per prendere sonno,
ma un promemoria per capire
perché tante cose non
funzionano nell'informazione in
Italia, perché da tante parti
si dice che la stampa italiana
non è indipendente, perché
siamo così in basso nelle
classifiche mondiali della
libertà di espressione.
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