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Buone letture

Aurelio Magistà
L'Italia in prima pagina
Storia di un paese nella storia dei suoi giornali
Premessa di Nicola Tranfaglia
Bruno Mondadori
2006 - € 32,00

06.02.07
Il sottotitolo recita "Storia di un paese nella storia dei suoi giornali": cioè due storie, che procedono insieme. Con in più il fatto che è un libro ampiamente illustrato, di quelli che è bello anche solo sfogliare. E, anche nel semplice sfogliare, emergono i due percorsi di lettura, quello della storia dell'Italia moderna e quello della storia dei suoi giornali.
Dunque L'Italia in prima pagina può essere letto come un libro di storia del giornalismo. Ce ne sono tanti, ma questo ha in più la parte visiva, che fa emergere "fisicamente" l'evoluzione della stampa italiana dal 1500 a oggi e provoca interessanti riflessioni, soprattutto per i tempi più vicini a noi.

Ma anche i testi si snodano lungo due percorsi paralleli: c'è una storia principale, ricca di spunti intriganti (da Mazzini, giornalista inquieto a Tutti gli uomini di Gelli) e c'è una storia scritta a caratteri più piccoli, tra le immagini, che ha il grande merito di non essere né mera didascalia né semplice nota a piè di pagina.
Insomma, L'Italia in prima pagina non è un libro da leggere tutto di seguito, come qualsiasi storia ben scritta. E' un libro, oltre che da sfogliare (magari a caccia di ricordi), da studiare pagina per pagina, capitolo per capitolo.

E' quasi un ipertesto su carta, nell'era di quel grandissimo ipertesto chiamato internet. Ma proprio quando affronta, sommariamente, l'informazione via internet, l'autore si lascia trascinare da luoghi comuni come "La rete pone il problema dell'attendibilità delle fonti in termini estremi". Anche se poi riconosce che  "L'insieme di questi siti rappresenta un enorme archivio di base... che consente ai professionisti dell'informazione di migliorare la ricchezza, l'accuratezza e la completezza dei giornali".

Ora il problema è questo: se è vero che l'informazione "spontanea" via internet è in molti casi uno strumento utile per l'informazione professionale, è vero anche che essa costituisce spesso un'informazione parallela (a volte addirittura una controinformazione) che arricchisce e completa le notizie dei canali tradizionali. E offre contenuti o punti di vista che, per motivi diversi, non trovano posto nei giornali o nella programmazione televisiva.
Per capirlo si può fare un semplice esperimento: cercare informazioni su un certo modello quando si sta per comperare un'automobile. Quotidiani e periodici non dicono mai le cose che si possono leggere nei forum on line, dove chi possiede quel modello ne descrive pregi e difetti per esperienza personale.

A questo proposito c'è un altro aspetto della storia dei giornali che il bel libro di Magistà non affronta: i rapporti tra i giornali di carta e le rispettive edizioni telematiche. Da ormai dieci anni c'è una stretta "collaborazione" tra stampa e internet, sulla quale gli studiosi dell'informazione dovrebbero indagare.

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