Era inevitabile. Un personaggio noto come Enrico Mentana, una vicenda che
tiene banco per giorni in tutta l'informazione e suscita la curiosità del
pubblico: il libro che la racconta è un best seller prima ancora di essere
scritto. Tanto più, si pensa, che il bravo Mentana si toglierà qualche sassolino dalle
scarpe...
Ma non ci sono solo sassolini in Passionaccia. C'è l'autobiografia
professionale di uno dei più apprezzati giornalisti italiani. Una vita vissuta
all'insegna dell'amore per il "mestiere" di giornalista, la "passionaccia", appunto, che coinvolge tanti di noi. Nonostante siano pochi quelli
che possono dire di avere avuto le soddisfazioni che ha avuto Mentana.
Nonostante la perenne e sempre più grave crisi dell'informazione in Italia.
Nonostante la difficoltà crescente di soddisfare la passione, la curiosità e
la voglia di comunicare in un contesto sempre meno libero, dove le appartenenze
contano più delle professionalità.
Mentana si rivela capace di comunicare sulla carta, oltre che attraverso il
video. E il libro si snoda veloce ripercorrendo trent'anni della nostra storia
con l'occhio di chi la storia l'ha vista passare dal più alto dei punti di
osservazione: la redazione di un giornale. Che non significa solo avere le
notizie un'ora o un minuto prima del pubblico, ma vivere dentro le notizie e
cogliere il senso dei fatti mentre i fatti avvengono, non sono ancora storia e
nemmeno cronaca.
Per questo leggendo Passionaccia è facile collegare il "mi
ricordo" dell'autore al "mi ricordo" di chi legge. Come se
trent'anni di telegiornali ripassassero accelerati al massimo in una moviola di
carta. E alla fine il senso del libro non è nella la cronaca recente delle
vicende professionali di Mentana, con l'uscita improvvisa da Mediaset e la
rivelazione dei retroscena che hanno portato alle clamorose dimissioni del 9
febbraio e il successivo, immediato licenziamento. E' proprio nella "passionaccia"
del titolo del libro. Libro che forse potrà cambiare l'idea che molti hanno del
lavoro del giornalista. Che non è il piacevole girare il mondo a spese altrui,
frequentare personaggi importanti, diventare in un modo o nell'altro famoso. E'
fatto di curiosità, della tensione costante a capire prima di raccontare, del
porsi continuamente di fronte a scelte difficili. Perché il giornalista ha la
pesante responsabilità di influenzare la visione del mondo dei suoi lettori,
ascoltatori o, soprattutto, telespettatori. E dunque gli si chiede soprattutto
di essere onesto. Enrico Mentana ha dimostrato di esserlo nel corso di tanti
anni. E questo libro ne è la testimonianza.
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