Un pamphlet di grande attualità che mette
in luce problemi e contraddizioni dell'informazione di carta di fronte
all'avanzata dei media telematici.
Giovanni Valentini, editorialista della Repubblica, è stato tra gli
ideatori di repubblica.it, il primo giornale italiano che ha saputo
sfruttare la rete per fare un'informazione che non fosse la mera riproduzione
delle edizioni su carta. Dunque un osservatore non casuale, il cui punto di
vista deve essere considerato con attenzione.
In Media Village Valentini descrive senza
mezzi termini la crisi della stampa italiana, una crisi che ha radici lontane e
che la diffusione dell'internet rende ancora più grave. Un'analisi spietata,
che tuttavia non aggiunge elementi significativi a quanto sull'argomento si dice
e si scrive da anni. Infatti l'autocritica e l'autoflagellazione sono una
vecchia abitudine dei giornalisti italiani, come puntualmente rileva anche
l'autore del libretto.
Due aspetti emergono con chiarezza da queste pagine: da una parte la cattiva
qualità dell'informazione professionale - sensazionalismo, superficialità,
"cerchiobottismo"... - e dall'altra l'ottusa avversione dei
giornalisti nei confronti dell'internet, in particolare delle "grandi
firme". Le citazioni di interventi di "tecnofobi" come Scalfari,
Montanelli e Bocca possono costituire le prime voci di un bestiario di
superficialità e di non conoscenza dell'oggetto della discussione.
La stessa accusa non si può muovere a Valentini,
iscritto senza dubbio al partito dei "tecnoentusiasti", tanto da
abbandonarsi ancora alle ormai stantie descrizioni di "praterie
informatiche, distese immense, giacimenti inesauribili di risorse
culturali", che dovrebbero lasciare il posto a più meditate analisi dei
nuovi strumenti di comunicazione.
Ci si accorgerebbe allora che il ciberspazio (con la "i", per favore!)
è solo un'invenzione letteraria e che non esiste "Internet", con la
maiuscola, come una divinità. Oggi, oltre ai giornali, alla televisione e agli
altri mezzi, abbiamo l'internet (che si scrive l-apostrofo-i-minuscola),
un sistema nuovo e molto efficace per comunicare.
Ma, nonostante questo difetto di prospettiva, Media
Village è un pamphlet intelligente, da leggere e meditare.
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