Leggendo i giornali o seguendo i telegiornali mi
capita spesso di prendere appunti su manifestazioni
evidenti di lingua lessa o cervello fritto, con
l'intenzione di riferirvene su questa pagina.
Poi, al momento di scrivere, mi vengono i dubbi: è il
caso di "mettermi in cattedra" per
somministrare ai miei colleghi lezioni di italiano o
di corretta presentazione delle notizie?
A volte gli strafalcioni sono inevitabili.
Compaiono come folletti dispettosi nel bel mezzo di un
discorso, colpiscono a tradimento nell'urgenza della
"diretta", si insinuano subdoli nella
scrittura del pezzo.
Ma ci sono errori che non possono essere tollerati.
Sono quelli che affliggono i testi scritti in una
redazione, dove dovrebbe esserci un giornalista che
scrive e un desk che controlla prima di passare la
notizia. Sono spesso frutto di superficialità, di
disattenzione, di noiosa routine, di mancato
rispetto del lettore/ascoltatore/telespettatore.
Un esempio è dato dall'imprecisione delle notizie
relative alle statistiche. Si dice che il fatturato
di un certo settore industriale è di X milioni
l'anno, l'Y per cento costituito dal prodotto 1 e Z
milioni dal prodotto 2: si dovrebbero fare i conti
per capire se il prodotto 1 è più venduto del
prodotto 2, roba da Settimana enigmistica.
Oppure si dice che il PIL è del 2 per cento:
espressione senza senso, perché "il PIL è
aumentato del 2 per cento", e poi si dovrebbe
aggiungere rispetto a quale riferimento.
Ma ci sono casi in cui l'errore colpisce come una
mazzata. Eccone alcuni dai miei appunti:
Prosegue imperterrita la produzione di botti
(TGR Lazio delle 14.00 il 24 gennaio 2007).
"Imperterrita"? L'aggettivo significa
"di persona che ostenta indifferenza e
insensibilità" (Devoto-Oli). Dunque imperterrito
può essere il produttore, non la produzione.
Agenti di custodia cautelare (da un TG,
l'appunto è incompleto). Ci sono anche gli
"agenti di detenzione" e magari anche gli
"agenti di ergastolo"?
Enormi cumuli di pattumiera (TG3, alle 14.38
del 28 dicembre 2007). Più probabile che
fossero "enormi cumuli di pattume". A
proposito: mondezza non è buon italiano, è la
trasformazione del romanesco "monnezza". In
italiano si dice "immondizia" e a Napoli,
per la cronaca, "munnezza".
Ma l'ultima è terribile: E' stato trovato il
feto di un neonato dell'età di quattro-cinque mesi
(Sky TG24 delle 13, il 7 maggio scorso). Se è un
feto, non è ancora nato. Se è nato, non è più un
feto...
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