Il congiuntivo è in crisi. E non da oggi. Questo modo
verbale consente efficaci sfumature espressive, aiuta
a distingue la realtà dall'ipotesi, addolcisce le
affermazioni più drastiche. Ma richiede anche una
padronanza sintattica che non è di tutti,
specialmente quando si accoppia con l'ancora più
ostico condizionale.
"Mi sembra che la coalizione è solida",
dice il politico in TV. E non si capisce se per
goffaggine autentica, per cercare di non parlare
in modo diverso da quello di molti suoi elettori o,
con improbabile astuzia, per dare al suo discorso un tono
più deciso di quello che risulterebbe dal congiuntivo
"sia".
E fin qui va bene, o facciamo finta che vada bene,
accettando la forma popolare. Quello che non va bene
è il sempre più imperante "La coalizione sembra
essere solida". E' atroce.
Il doppio ausiliare colpisce come un proiettile di
saccente cafonaggine espressiva. Anzi, come una
raffica di proiettili, perché ormai si è diffuso su
ogni mezzo di informazione, dal programma televisivo
più "nazional-popolare" all'informazione
stampata di tono più alto.
"Sembra essere", con altre analoghe
espressioni, è un modo per schivare i rischi del
congiuntivo? Forse. Certo, non è sbagliato. Ma
comunque è un intollerabile peso morto aggiunto al
discorso e in molti casi ne annulla l'efficacia.
"Mi sembra che tu sia scemo" è un modo
corretto e gentile per insultare qualcuno, con la
grazie del congiuntivo.
"Mi sembri scemo" è più diretto,
onestamente offensivo, con l'efficacia
dell'indicativo.
Ma chi si offende sentendosi dire "Mi sembri
essere scemo"?
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