Il Consiglio dell’Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado
Calabrò, ha esaminato nella riunione odierna il
dossier relativo alla piattaforma Tivù-Sat.
Il Consiglio, all’unanimità, ha deciso l’apertura
di un’istruttoria per verificare il rispetto, da
parte della RAI, degli obblighi di servizio pubblico e
del contratto di servizio.
L’Autorità, sulla base degli elementi raccolti,
ha infatti riscontrato un’ insufficiente
informazione agli abbonati sulle modalità di visione
dei programmi RAI in simulcast via satellite, la
mancanza di preavviso sulle scelte effettuate, la
difficoltà di orientamento dei consumatori nella
scelta degli apparati e una carenza di informazione
sulla regolamentazione e le modalità di criptaggio
dei programmi, la mancanza di tutela dei cittadini all’estero.
L’istruttoria dovrà accertare le modalità di
distribuzione delle smart card (incluse quelle per gli
italiani all’estero) i criteri per la distribuzione
dei programmi televisivi privi di diritti per l’estero,
la possibilità per tutti gli utenti di ricevere la
programmazione di servizio pubblico gratuitamente su
tutte le piattaforme distributive anche in linea con
quanto avviene in altri paesi europei. Questo, per
dare risposta alle concrete esigenze manifestate dai
consumatori e per consentire lo sviluppo della
concorrenza in base ai contenuti offerti e non alle
apparecchiature utilizzate.
Il Consiglio dell’Agcom ha inoltre deciso, a
maggioranza, che, allo stato degli atti, non esistono
i presupposti per l’avvio di un’istruttoria
relativa alla costituzione della società Tivù-Sat ai
sensi dell’art.43 del Testo Unico della
radiotelevisione a condizione che le smart card
Tivù-Sat non siano utilizzate per la fruizione di
programmi a pagamento e che la piattaforma offra i
propri servizi a tutti i soggetti che ne fanno
richiesta a condizioni eque, trasparenti e non
discriminatorie.
Qualunque modifica agli accordi notificati all’Autorità
comporterà il riesame della decisione.
Contestualmente, anche a seguito delle segnalazioni
di alcune associazioni dei consumatori e della
situazione d’incertezza venutasi a creare tra gli
utenti, ha aperto un’istruttoria al fine di
accertare le tipologie dei decoder attualmente sul
mercato, la loro conformità degli accordi di cessione
delle licenze alla normativa di settore nonchè tutte
le iniziative utili all’adozione di un decoder
unico.
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