La scorsa settimana una notizia ha
invaso per un paio di giorni i mezzi di informazione:
Microsoft ha lanciato il suo nuovo sistema
operativo, denominato "Vista", destinato a
sostituire "XP" su milioni di personal
computer in tutto il mondo. Accenti entusiastici, interviste
in ginocchio ai dirigenti della casa. Quasi nessuno ha
parlato degli aspetti negativi del passaggio al nuovo
sistema. In buona sostanza, un'inondazione di
pubblicità mascherata da informazione.
Negli stessi giorni un'altra notizia, forse più
importante, è stata praticamente ignorata dai media: la
previsione di un possibile collasso globale
dell'internet, lanciata da uno dei suoi massimi
esperti, Vinton Cerf, al forum di Davos. Le avvisaglie
di quello che potrebbe accadere si sono viste due mesi
fa in Italia, quando la rete è "andata giù"
per milioni di utenti.Parliamo di Vista. Il lancio del nuovo sistema
operativo è senza dubbio una notizia importante. I PC
che funzionano con i sistemi operativi e programmi
applicativi Microsoft sono circa il 95 per cento nel mercato
globale, l'interesse dei media è normale. Ma non
dovrebbe essere normale dare solo le informazioni
diffuse dal produttore, con espressioni come "chi
lo ho provato ne è entusiasta" o non dare voce
agli utenti reali.
Che si troveranno di fronte ai soliti problemi di
"migrazione": macchine da sostituire perché
non abbastanza potenti, nuove procedure da imparare,
tempo perduto alle prese con le crescenti misure di protezione
del diritto d'autore (DRM), che rendono difficile la
vita degli onesti e sono facilmente aggirate dai
disonesti.
Puntualmente è stata riportata l'affermazione
della casa, secondo la quale il nuovo
sistema operativo risolve molti problemi di sicurezza.
Ma nessuno ha detto che buona parte delle minacce
informatiche e dei danni compiuti fino a oggi si deve
all'insicurezza "genetica" dei prodotti
Microsoft.
Pochissime le voci stonate nel coro osannante. Fra
queste va registrata quella di RaiNews24, che ha
dedicato una puntata della rubrica New Media proprio
ai problemi di Vista e del predominio di Microsoft.
Ignorate, fra l'altro, le pubbliche manifestazioni di protesta
contro il sistema di DRM di Vista (vedi Boingboing), che qualcuno avrebbe già "craccato", come riporta Slashdot.
Queste sono notizie che dovrebbero accompagnare quella
del lancio del nuovo sistema, per completezza di
informazione. Ma sono circolate solo tra i siti
specializzati del Web.
Vediamo l'altra, forse più importante notizia, sfuggita ai
media di casa nostra. Viene dal World Economic Forum
di Davos, dove Vinton Cerf (uno dei massimi esperti
dell'internet) ha lanciato un allarme: circa un quarto
dei personal computer del mondo (tra i 100 e i 150
milioni, su 600 milioni) sono infettati da
"cavalli di Troia" che consentono a pirati
informatici di lanciare attacchi alla Rete su vasta
scala, attraverso operazioni di denial of service
e spam incontrollabile (vedi la
notizia sui siti della BBC
e di The
Register).
Il quasi-blocco dell'internet che gli utenti italiani
hanno subito nei primi giorni dello scorso dicembre
sarebbe stato una specie di prova generale di un
possibile "crack" planetario .
Il silenzio stampa su questa notizia
rende l'idea di quanto sia cambiato l'atteggiamento
dei nuovi media di fronte ai problemi delle
tecnologie: qualche anno fa, magari con esilaranti
deformazioni dovute a una diffusa ignoranza della
tecnica, le affermazioni di Cerf avrebbero avuto una
vasta eco, perché era di moda parlare male
dell'internet. Questo vizio non è passato del tutto,
però oggi sembra che l'informazione preferisca
lavorare comodamente sui comunicati stampa e sugli
"eventi" organizzati dall'industria, invece
che far funzionare i cervelli e andare a cercare e
commentare le informazioni. Insomma, si naviga a...
Vista.
In tanta pubblicità, mascherata più o meno
consapevolmente da notizia, manca del tutto
un'informazione che affronti i veri problemi degli
utenti delle tecnologie. Non si vede, per esempio, una
trasmissione televisiva che parli dei software di
protezione da virus e programmi-spia, e spieghi con
chiarezza l'importanza di installarli e aggiornarli
ogni giorno. O che faccia conoscere i sistemi per
difendere le nostre informazioni personali dai troppi
cacciatori di dati che pullulano sulla Rete. O che
rivelino come sfruttare al meglio i sistemi di cui
disponiamo, senza buttare via i soldi in inutili upgrade
e aggiornamenti.
Tutto questo non fa bene né a chi con le tecnologie
deve convivere, né alla stessa diffusione delle
tecnologie.
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