Il titolo del celebre film firmato da Ernst Lubitsch nel
1943 è perfetto per la notizia: "Il cielo può
attendere". Sky Italia aveva annunciato per oggi a
mezzogiorno l'esordio del suo canale digitale terrestre,
battezzato appunto "Cielo". Da alcuni giorni
era visibile l'annuncio, su un canale affittato dal
Gruppo Editoriale L'Espresso. Ma da questa mattina sullo
schermo appare una scritta:
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CIELO NON PUÒ TRASMETTERE PERCHÉ SIAMO IN
ATTESA
DELL'AUTORIZZAZIONE DA PARTE DEL
MINISTERO DELLE
COMUNICAZIONI.
SE VUOI AVERE FINALMENTE UNA VENTATA DI
ARIA
FRESCA NELLA TV ITALIANA, SCRIVI AL MINISTERO A:
URP.COMUNICAZIONI@SVILUPPOENOMICO.GOV.IT E' la tecnica
usata nel lontano 1984 da Fininvest quando i pretori
spensero i suoi trasmettitori che operavano in
violazione della legge 103/75: era vietato alle TV
private trasmettere in contemporanea su tutto il
territorio nazionale. Berlusconi provocò una
sollevazione popolare. Cittadini (e parlamentari)
lamentarono a gran voce la scomparsa di Rete 4, Canale 5
e Italia 1. Craxi emanò un primo e poi un secondo
"decreto Brlusconi", legalizzando
"provvisoriamente" le tre emittenti. Poi Corte
costituzionale stroncò questi provvedimenti, ma senza
risultati pratici: sull'analogico Rete 4 continua ancora
a trasmettere sulla base di norme giudicate illegittime
a livello europeo. Ora tocca a Sky. Che non può
trasmettere sul digitale terrestre fino alla fine del
2011, in forza della Decisione
della Commissione
europea del 2 aprile
2003, che
autorizzava la nascita di Sky Italia dalla fusione di
Newscorp e Telepiù, ma una serie di condizioni volte a
evitare che il nuovo soggetto acquisisse una posizione
dominante sul mercato televisivo.
Tra le condizioni, oggetto di una serie di impegni
sottoscritti da Newscorp, c'era (e c'è) quella di non
operare su frequenze terrestri fino alla fine del 2011.
Si legge negli "impegni" al n. 224:
k) Dismissione delle proprietà di
trasmissione terrestre digitali e analogiche di Telepiù
e impegno a non intraprendere ulteriori attività di DTT,
né come rete né come operatore al dettaglio [...]
m) Gli impegni scadranno al più tardi il 31 dicembre
2011 a meno che la Commissione, su richiesta di Newscorp
o della piattaforma combinata, non decida di abbreviare
tale periodo ritenendo che le condizioni della
concorrenza non giustifichino più la continuazione di
detti impegni.
Ora non risulta che la Commissione europea abbia
deciso di abbreviare la quarantena e quindi il Ministero
delle comunicazioni fa bene a ritardare l'autorizzazione
fino a quella data, o fino a quando dalla UE non giunga
il semaforo verde. E' bene ricordare che la decisione
prevedeva un'altra condizione essenziale: la
"apertura" della piattaforma tecnica, basata
sulla codifica proprietaria NDS Videoguard. Ecco
il testo degli impegni su questo punto: h)
Newscorp concederà alle terze parti interessate e agli
eventuali nuovi operatori nel DTH l'accesso alla propria
piattaforma e all'interfaccia di programmazione
dell'applicazione (API) secondo una formula non
discriminatoria e orientata ai costi [...]
i) Newscorp farà in modo che NDS conceda alle terze
parti interessate, a prezzi equi e non discriminatori,
le licenze per il suo sistema di accesso condizionato (CAS).
j) Newscorp cercherà di stipulare accordi di simulcrypt
in Italia non appena ciò risulti ragionevolmente
possibile e, in ogni caso, entro 9 mesi dalla richiesta
scritta di una terza parte interessata. Sky Italia
si è fatta beffe di questi impegni e ha creato un
monopolio chiuso della televisione satellitare, non
concedendo l'accesso alla piattaforma e le licenze. Con
il decoder blindato ha violato spudoratamente la norma
di legge sul "decoder unico", poi abrogata con
un codicillo ad societatem nel testo unico sulla
televisione del 2005.
Le autorità competenti, comunitarie e nazionali, hanno
chiuso tutti e due gli occhi su questa violazione, i cui
effetti si vedono oggi: uno dei motivi del mancato
decollo della piattaforma gratuita Tivù Sat è nel
fatto che i milioni di decoder Sky presenti nelle
famiglie italiane non possono riceverla. Si
verificherà la stessa situazione con "Cielo"?
Speriamo di no, perché le leggi esistono per essere
rispettate. Ma speriamo anche che il nuovo canale possa
legittimamente partire al più presto, perché così gli
italiani avrebbero un telegiornale concorrente con
quelli di "Raiset", controllati quasi tutti
dal signore delle televisioni. SkyNews24 è un
bel telegiornale, in grado di raccogliere un vasto
pubblico. A questo punto ai soliti farabutti,
dietrologi e malpensanti, può venire il sospetto che
questo sia il vero motivo per "ritardare"
l'autorizzazione da parte del governo guidato dal
signore delle televisioni. Ma, come tutti sanno, a
pensar male si fa peccato.
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