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E' un modo per raccontare quello che i nostri occhi vedono in
una situazione come questa: musica a tutto swing con il vulcanico Giorgio Cùscito (qui sopra al pianoforte, ma con il collarino del
sax...) e una pista per gli appassionati del Lindy Hop.
I nostri occhi colgono il movimento frenetico, ma la mente è
capace di fermare il singolo istante. La foto ferma e mossa nello
stesso tempo ricostruisce questa sensazione.
La tecnica non è semplice: occorre prima individuare il tempo di
posa per ottenere un "mosso" che non sia troppo mosso, poi
un diaframma che dia la giusta profondità di campo. Solo dopo si
imposta l'indice ISO in funzione della luce ambiente.
Ma è solo l'inizio, perché poi si deve trovare la potenza di
emissione,
la temperatura di colore e l'angolo di copertura del lampeggiatore.
Quando tutto questo è a punto, serve l'occhio, l'occhio che sa
cogliere quel famoso "istante decisivo", che segna la
differenza tra uno scatto sprecato e una buona fotografia.
A tutto questo si deve aggiungere un'altra variabile, spesso
imprevedibile: si può azzeccare l'istante giusto per premere il
bottone, ma non si può sapere che cosa succederà nel
"lungo" tempo di esposizione (queste foto sono scattate
con tempi che vanno da 0,5" a 1,5"). I ballerini di Lindy
Hop compiono movimenti ampi e veloci e sono in tanti a occupare la scena.
Si sa come inizia, ma non come finisce.
Dunque occorre anche la giusta dose di "fattore C" (dall'iniziale della parola che
si usa spesso per "fortuna"). E,
come in tutte le situazioni fotografiche in cui il "fattore
C" è determinante, ci si deve rassegnare a buttare via una
buona parte degli scatti.
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