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Lingua lessa e cervello fritto

Lettere maiuscole, idee minuscole

09.07.08
Un rigo di testo pubblicitario, in fondo a una pagina web: "Indietro con gli Esami? Ti Aiutiamo chiedici Maggiori Info Online". Provoca una specie di nausea ortografica. Perché tutte quelle maiuscole?

L'abuso delle maiuscole è un'altra moda che dilaga. Insopportabile come il sempre più invasivo sembra essere. Mi scrive un conoscente avvocato: "Scusa se Ti disturbo, volevo chiederTi se hai notizie della Circolare che dovrebbe essere stata approvata...".
Matita blu, egregio avvocato. 

Quando non è all'inizio di un periodo, la maiuscola dovrebbe avere il senso di alzarsi in piedi quando entra una persona di riguardo. Di conseguenza l'abuso delle maiuscole rende l'idea di una specie di "ola" da stadio, che a una certa età si rivela faticosa.

Nella lingua tedesca tutti i nomi iniziano con la maiuscola. In inglese si usano spesso (ma non sempre) le iniziali maiuscole nei titoli dei libri o degli articoli. L'ortografia italiana è diversa e detta regole precise: l'iniziale maiuscola si usa all'inizio di un periodo, dopo un punto fermo, un punto interrogativo o esclamativo. Hanno l'iniziale maiuscola i nomi propri delle persone o dei luoghi, le altre cariche dello stato, le istituzioni eccetera. E quando si deve scrivere una fila di nomi che richiederebbero tutti la maiuscola, questa va usata solo sul primo. Dunque non "il Presidente del Consiglio dei Ministri", ma il Presidente del consiglio dei ministri (se ci si riferisce alla funzione, perché in caso contrario Tizio fu presidente del consiglio dei ministri negli anni...").

Questo vale solo per i nomi. Mai per i verbi, gli aggettivi, gli avverbi, i pronomi. Per questi ultimi le grammatiche prevedono una sola eccezione: il Lei della terza persona di cortesia. Inutile salamelecco che, per fortuna, sta andando in disuso. Mentre incombe l'atroce "Vs." (per vostro), a volte nella variante V/s, che induce a un ancora più raccapricciante "Ns." (sempre con la maiuscola, per nostro): dallo squallore della prosa commerciale alla pochezza della lingua di tutti i giorni.

Caro non-amico mio, non sei un "Avvocato", come ti firmi, ma un avvocato, un azzeccagarbugli. Non il dottor Azzeccagarbugli di manzoniana memoria.
Le maiuscole abusive fanno pensare a quegli individui di bassa statura che stanno sempre dritti in piedi, magari con le scarpe taroccate, per sembrare più alti.
Forse l'abuso delle maiuscole nello scritto può rivelare idee minuscole nella testa...

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