Grazie dell'acuta analisi dei pericoli per la libertà di espressione
contenuti nel messaggio inviato Presidente Ciampi alle Camere ("Legge di sistema" o bavaglio sistematico?) e,
soprattutto, nella legge 62/01 e negli
interventi di molti politici e addetti ai lavori.
Mi sembra che questi tentativi di legiferare nel campo del giornalismo on-line
indichino soprattutto la solita ignoranza dei politici rispetto all'internet, e
mettano in pericolo il "giornalismo ufficiale" on-line, più che la
libertà di espressione.
Si tratta della stessa ignoranza che a livello europeo, ha creato la ridicola
European Computer Driving License per accertare le competenza di base
nell'uso dei computer, in Italia esclusivamente basata sulla conoscenza del
sistema operativo e dei programmi Microsoft - e due anni dopo - ha suscitato la
raccomandazione della Commissione europea di usare programmi open source per
l'e-government , per motivi di economia (intanto pare che il Governo abbia già
firmato un accordo con la Microsoft per l'e-government nazionale, mentre le
amministrazioni di vari comuni, regioni e province usano programmi open source,
Vedi l'intervento
del professor Giovanni Ziccardi alla conferenza "Copyright o Copyleft?"
organizzata dalla SSIG a Bellinzona il 17 maggio 2002).
Nella logica globale dell'internet, le misure legislative miranti ad imporre
burocraticamente il rispetto della par condicio avranno per solo effetto che chi
vuole fornire informazione alternativa continuerà lo stesso a farlo,
infischiandosi del riconoscimento dello stato e/o dell'ordine dei giornalisti.
Se coloro che forniscono questa informazione sono bravi e affidabili, i lettori
andranno sui loro siti - e non su quelli regolamentati - per informarsi. Vedi, a
livello internazionale, il successo di siti come quelli di Politech ("Politech" sta per
politica e tecnologia, ma offre anche aggiornamenti utilissimi nel campo del
diritto informatico), di Wired News, di News Com ecc.
Nel programma dell'ultimo convegno HOPE a New York, una delle discussioni era
intitolata "Educare i legislatori - è possibile?".
Anche se i due coordinatori della discussione non sembravano troppo ottimisti
quanto alla possibilità di far capire ai parlamentari cosa sia la tecnologia ,
menzionavano la possibilità di vie alternative (vedi http://www.h2k2.net/display_grid.khtml?event=17).
I goffi tentativi dei governi europei per controllare l'uso dell'internet
assomigliano alle frustate
che Serse dà al mare per tentare di soggiogarlo e rischiano di avere lo
stesso effetto boomerang
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