L'ordinanza del
Tribunale di Bari dell'11 giugno scorso
presenta alcuni aspetti molto interessanti per il dibattito sull'informazione
telematica, al di là del merito della causa, che riguarda il diritto d'autore.
La decisione è del Tribunale di Bari, sezione
del lavoro (presidente Donato Berloco, a latere Manuela Saracino e Francesco
Caso), che si è pronunciato su un ricorso d'urgenza (ai sensi dell’articolo
700 del codice di procedura civile). Il ricorrente è Pino Bruno, giornalista
della sede Rai di Bari che - all’inizio del 1995 - aveva proposto alla
direzione della Testata Giornalistica Regionale un progetto editoriale per
creare un sito internet. Il progetto, rivolto soprattutto alla folta comunità
italiana all’estero, prevedeva tra l’altro la possibilità di ascoltare da
ogni località del mondo i giornali radio delle singole regioni . Una novità,
nel ’95, almeno per l’Italia. Il progetto, denominato "Mondo
Italia" fu approvato dalla direzione di testata e dai vertici aziendali e
depositato alla SIAE e all’Ufficio marchi e brevetti a cura della stessa Rai e
a nome del giornalista -autore. Dopo un anno di rodaggio il sito della
TGR fu messo in rete. Qualche mese dopo l’autore fu estromesso dal progetto e,
all'inizio del 1998, il suo nome era stato cancellato dalle pagine del sito. Di
qui la decisione di ricorrere alla magistratura del lavoro, con l’assistenza
dell’avvocato Maria Pia Vigilante. La sentenza del Tribunale di Bari è stata
depositata il 18 giugno scorso. Vi si legge tra l’altro che "…l’opera
denominata ‘Mondo Italia’ si configura come un ‘peculiare’giornale
telematico’ ... un’opera intellettuale di carattere creativo, proteggibile
in base alla legge sul diritto di autore", e che "come l’autore di
un libro conserva sempre il diritto a vedere riportato il proprio nome sulla
copertina del libro da lui scritto, così Bruno certo non ha perduto il diritto
di vedere indicato nella cosiddetta home page il proprio nome
unitamente a quello del titolo dell’opera".
Sul prossimo numero di InterLex affronteremo di
nuovo il tema della registrazione delle testate telematiche, alla luce di questa
ordinanza e di un interessante articolo di Vincenzo Zeno-Zencovich, pubblicato
alcuni mesi fa.
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