(Vedi anche Per le vecchie signore della fotografia la Cina è vicina)
Ho scoperto recentemente Viltrox, un produttore cinese di obiettivi
in versioni adatte a diverse marche di fotocamere. Sto usando
l'85 f/1,8 e il 56 f/1,4 per la serie X di Fujiflm e sono molto soddisfatto delle loro prestazioni. Sono buoni anche per sessioni "professionali".
Tuttavia ci sono molte recensioni online che snobbano questi obiettivi definendoli
"amatoriali", "non professionali" o destinati ai principianti del ritratto. Penso che queste recensioni siano ingiuste ed ecco perché.
Cosa significa "migliore"?
Si sa che un"attrezzatura "migliore" non rende un fotografo migliore. È anche noto che, salve difficoltà particolari come soggetti in movimento ad alta velocità o condizioni meteorologiche inclementi, un buon fotografo può scattare buone foto anche senza attrezzature "all"avanguardia".
E, a proposito di cosa significa effettivamente "buone foto",
Tank Man (1989) o Il legionario (1936) sono "buone" foto? Certamente sì, anche se la loro qualità è scarsa. Al contrario, molte fotografie "nitide come rasoi", "vibranti" e "a prova di pixel-peeping", spesso lodate dalle riviste online e dagli "esperti" come eccellenti, sono solo scialbe e noiose. "Migliore" è una parola senza senso quando si tratta di fotografia professionale.
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Il Viltrox 85mm f/1,8 XF sulla
Fujifilm XT-3 (da Viltroxstore.com) |
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Ciò che conta è rispettare lo standard stabilito nel contratto con il cliente. Se l"impegno viene rispettato, allora non ha senso chiedersi se le immagini siano state scattate con una nuovissima medio formato da quarantamila Euro o con una meno lussuosa ma robusta reflex e con obiettivi degli anni ottanta. Il "meglio" è importante, al contrario, per i dilettanti che non hanno la necessità di rispettare le scadenze, produrre risultati coerenti e consegnare il lavoro in modo rapido ed efficiente. Possono permettersi il lusso di passare il tempo a cambiare fotocamere e obiettivi alla ricerca della foto "migliore" piuttosto che godersi l'esperienza di fotografare.
"Migliore" è la droga semantica che i recensori "indipendenti" spacciano per assuefare le persone alla
"sindrome da acquisizione di attrezzatura". Essi traggono profitto dalle commissioni guadagnate attraverso programmi di affiliazione e dall'essere direttamente sponsorizzati dai produttori.
Cosa significa "di livello professionale"?
Supponiamo di lavorare in zone di guerra, in condizioni climatiche
difficili. In questo caso, servono senz'altro attrezzature affidabili
(peraltro, in condizioni estreme ci sono pochissime alternative all'uso
di fotocamere e obiettivi Pentax). Per tutti gli altri usi professionali
non così critici, come nei settori della moda e del lusso o ancora dei
concerti, film o produzioni teatrali, il servizio – ritiro e consegna in
loco, riparazione veloce e attrezzatura sostitutiva per continuare a
lavorare in attesa del pezzo riparato – è ciò che fa la differenza e
giustifica un prezzo più elevato.
Inoltre: i professionisti spesso noleggiano attrezzature costose, non le acquistano. Perché, allora, qualcuno dovrebbe comprare attrezzatura "professionale" per fare fotografie sotto casa? Inoltre, non ha molto senso andare in giro con un'attrezzatura che costa migliaia di euro, e preoccuparsi dei danni, delle perdite accidentali e dei ladri piuttosto che di scattare fotografie. Ho sperimentato in prima persona questa condizione quando lavoravo con un kit
Leica. Nel momento in cui l'ho venduto e sono passato a
Fujifilm, mi sono sentito liberato.
Cosa significa "pro"?
Si suppone che i "professionisti" siano coloro che lavorano in luoghi esotici, pericolosi o in grandi eventi internazionali. Hanno lo
status che molti fotografi sognano di raggiungere. Certo, queste persone esistono, ma sono poche. La stragrande maggioranza dei "professionisti" si guadagna da vivere con matrimoni, cerimonie, gare sportive scolastiche e ritratti di famiglia. Non c'è niente di male in questo.
Anche per avere successo in questo tipo di business, bisogna essere molto preparati. Tuttavia, l'obiettivo è realizzare immagini che soddisfino l'occhio del cliente (in altre parole, il suo gusto estetico); troppo spesso i risultati sono predeterminati e rimane poco spazio per la creatività. Le liste delle foto da fare obbligatoriamente che si trovano in rete si spiegano da sole: si fotografano la sposa, lo sposo, la sposa e lo sposo con i genitori, e poi il bacio, il ballo eccetera. Anche questi professionisti possono, naturalmente, praticare ancora il lato creativo della fotografia. Succede, però, quando lo fanno da "dilettanti", cioè quando non lavorano e sono liberi di scattare come vogliono.
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Sul piano tecnico è
una foto scadente. Ma l'immagine di Charlie Cole di Newsweek
(insieme a quelle di altri fotografi) è diventata
un'icona del nostro tempo. |
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Anche la celebre istantanea di
Robert Capa, il legionario colpito a morte nella
guerra civile spagnola, non è una foto perfetta.
Eppure ha fatto la storia della fotografia. |
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