Vi consiglio di leggere il resoconto della seduta del
Senato del 20 gennaio scorso, quando sono state rivolte al Governo
un'interpellanza e un'interrogazione sulla questione di Sky Italia e di quell'accrocco
che impone ai suoi utenti, il più scamuffo dei decoder.
C'è da restare a bocca aperta nell'apprendere, se ho capito bene, che
l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni non ha detto la verità al
Parlamento e che il Governo, alla fine dei conti, se ne lava le mani. E
lavandosi le mani in sostanza lascia libero corso alle iniziative contro il
mercato e contro gli utenti messe in atto dall'unico operatore satellitare del
nostro Paese.
Sono passati più di quattro mesi da quando mi chiedevo (Sky: troppe sorprese vengono... dal cielo)
perché nessuna delle autorità "competenti" facesse qualcosa per
porre fine alla scandalosa questione di Sky Italia e del suo decoder che prende
solo i canali che vuole il signor Murdoch (o chi per lui) e solo nell'ordine che
vuole lui.
Ora ho la sensazione che non avrò mai una risposta,
perché evidentemente che c'è qualche "superiore interesse" a
proteggere la ditta. Sul quale interesse non può fare effetto la mia
indignazione e quella di tanti altri telespettatori come me.
Poi c'è un'altro aspetto della situazione che non mi piace, o meglio che non
capisco bene. Mi riferisco all'articolo SKY/eBismedia: i possibili effetti della
decisione dell’AGCOM di Eugenio Prosperetti, pubblicato su InterLex il 10
gennaio. Mi sembra di capire che la summenzionata Autorità per una volta ha
dato torto a Sky e ha preso una decisione che va nella direzione di un'apertura
del mercato. E allora perché l'autore dell'articolo sembra preoccupato
delle conseguenze che questa decisione potrà avere? Vuole cortesemente
spiegarmelo?
Con l'occasione potrebbe chiarire alcuni punti che mi paiono alquanto
sottovalutati. Prima di tutto: il fatto che Sky Italia abbia annunciato che
proseguirà per qualche tempo le trasmissioni con lo standard SECA (ma non
quelle sul calcio) non fa altro che prolungare l'incertezza degli utenti. E' una
decisione definitiva o lo spegnimento delle trasmissioni in SECA è solo
rinviato? A chi non è interessato al pallone conviene comperare un decoder
aperto o l'accrocco proprietario? Perché non si adotta la soluzione francese,
con le "cam" che possono accogliere le smart card NDS, rispettando in
questo modo non solo gli utenti, ma anche la legge che vieta la vendita di
decoder non universali?
Su questo punto c'e anche un'inesattezza: non è vero che il decoder
proprietario sia necessario per combattere la pirateria, perché la sicurezza
contro le contraffazioni è data non dall'apparecchio ma dallo standard di
codifica del segnale e quindi dalla smart card.
Né l'articolo dell'avvocato Prosperetti né la discussione al Senato toccano
però il punto cardine di tutta la faccenda, che è nella limitazione della
libertà dell'utente di ricevere i canali che gli interessano nell'ordine che
preferisce. Pensate a Explorer: quando lo aprite per la prima volta vi presenta
i suoi "preferiti". Voi li cancellate (non è facilissimo, d'accordo,
ma sempre meglio che acchiappare un canale nascosto da Sky) e ci mettete i
vostri, nell'ordine che vi pare. Con Sky non si può, i vostri preferiti devono
essere i suoi e poco importa se le preferenze del signor Murdoch sono motivate
da interessi commerciali o politici che non sono i vostri. Il bello è che se
gli interessi del signor Murdoch cambiano, zac, lui vi cambia i preferiti sul
decoder...
Non resta che spegnere la TV, aprire un libro e accendersi una sigaretta.
Niente di meglio del fumo attivo per sottrarsi ai danni del fumo passivo.
P.S. Direttore, puoi tagliare la conclusione solo se mentre
"passi" il mio pezzo non stai fumando la tua pipa.
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