Il digitale terrestre è una
spesa inutile
Il capitolo 8 de L'anomalia si
intitola, non a caso, "Digitale terrestre: il
paradosso della TV - Inutile, forse obsoleta. Ma
indispensabile". Di fatto le possibilità della
televisione digitale terrestre (DTT, Digital
Terrestrial Television) sono le stesse della TV via
satellite. La migliore qualità e soprattutto il
maggior numero di canali costituiscono un vantaggio
importante rispetto all'analogico terrestre, come sa chi
ha già un decoder. Con il quale si ricevono molti più
canali di prima, sia con interessanti contenuti
gratuiti, sia con le trasmissioni a pagamento. In
Italia è lo strumento che consente di superare il
nefasto duopolio Rai-Mediaset nella televisione
generalista. La decisione di passare dall'analogico al
digitale è dell'Unione europea, che ha indicato anche
la scadenza del 2012 per la totale conversione del
sistema.
Il digitale terrestre è
un'idea di Berlusconi per colpire il concorrente Murdoch
Vedi il punto precedente. La DTT costituisce la
naturale evoluzione della televisione che conosciamo. Se
ne avvantaggia anche la Rai, che ha già fatto partire
nuovi canali specialistici di qualità (Rai 4, Rai
Storia, Rai Sport più, Rai Edu 1, Gulp). La fine del
monopolio di Sky nella TV a pagamento favorisce
Mediaset, ma soprattutto il mercato.
Si costringono tutte le
famiglie italiane a cambiare i televisori o a comperare
i decoder. E quelli più economici non vanno bene
E', purtroppo, il prezzo da pagare per il progresso.
Ma non si tratta di una spesa proibitiva e non è vero
che i ricevitori da 30 euro sono scadenti: la differenza
con quelli più costosi è che possono ricevere solo i canali
gratuiti. Per i meno abbienti lo Stato riconosce un
contributo di 50 euro, ma soltanto per l'acquisto dei
decoder che consentono di ricevere i canali a pagamento.
E qui salta fuori ancora una volta il conflitto di interessi: il governo
Berlusconi finanzia l'acquisto degli apparecchi che servono a
ricevere le emittenti premium dello stesso
Berlusconi. Apparecchi che spesso vengono offerti con
abbonamenti omaggio alle trasmissioni a pagamento delle
stesse emittenti. Questo aspetto è sfuggito a molti
osservatori.
Con la "ricanalizzazione"
delle frequenze, necessaria per fare posto a Europa 7,
molti utenti non vedranno più RaiUno. Invece si sarebbe
dovuto spegnere Rete 4
Vero per quanto riguarda Rete 4. Sul piano tecnico il problema è complicato, perché si interseca con
lo switch-over. Ma di fatto solo gli utenti con televisori
vecchissimi potrebbero avere difficoltà a risintonizzare
gli apparecchi sulle nuove frequenze di RaiUno
sull'analogico, prima di passare al digitale. A parte il
fatto che la "ricanalizzazione" è imposta
dagli accordi internazionali, essa colpisce solo RaiUno
perché solo questa rete della Rai (oltre a poche TV
locali) utilizza questa parte dello spettro
radioelettrico. Non volendo il governo Berlusconi "spegnere"
Rete 4 di Berlusconi,
l'unico modo di assegnare le frequenze per Europa 7 in
analogico è sfruttare la già prevista
ricanalizzazione della banda III VHF (vedi anche TV digitali, grandi manovre in
terra e in cielo e Europa7: un milione, una frequenza, una
beffa).
Nota: questa pagina è un aggiornamento del
capitolo 8 del libro L'anomalia
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