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Giornalista free lance,
fotografo e videoreporter.
Iscritto all'Albo dei giornalisti (pubblicisti)
dal 1973. Specialista nella divulgazione
tecnico-scientifica e giuridica. Esperto dei
problemi dell'informazione e degli aspetti
giuridici delle nuove tecnologie.
Fondatore e
direttore della rivista telematica InterLex.
Il curriculum
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La Rai non sarà la BBC, ma perché non tentare? |
Si raccolgono le firme per
una legge di iniziativa popolare "Per un'altra
TV": un'idea di televisione pubblica libera dai
vincoli della politica. |
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5
giugno 2006
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Duopolio. Par condicio. Conflitto di interessi. Concorrenza tra pubblico e
privato. Televisione "di qualità" contro "televisione
deficiente". Imparzialità e pluralismo. E ancora...
Parole-chiave di una discussione che va avanti dagli anni '70,
quando incominciarono a nascere le televisioni private. Si inserirono nel varco
aperto da una sentenza della Corte costituzionale, che pose fini al monopolio
televisivo di stato e lasciò un vuoto normativo che la politica non seppe o
non volle colmare nel modo giusto.
Né la legge 103/75 "Nuove norme in materia
di diffusione radiofonica e televisiva" né la 223/90 "Mammì"
riuscirono a mettere ordine. Anzi, si limitarono a "fotografare" e
quindi congelare la situazione. Poi altre sentenze della Corte
costituzionale (puntualmente aggirate) e altre leggi, da ultima la
112/2004 "Gasparri", hanno
(Tutto
l'articolo su InterLex) |
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