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Una Zeiss Ikonta 4,5x6cm del 1936. Il mitico
Tessar 70mm f:3,5 non ha ancora il trattamento antiriflessi e
il paraluce in gomma (di una ventina di anni più giovane) è
una buona protezione contro i colpi di luce parassita. E anche
contro qualche urto accidentale... |
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Proteggi l'obiettivo col paraluce. E farai
foto migliori |
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Indice
delle lezioni |
«L'unico
difetto di questo obiettivo è che non si riesce a
manovrare lo zoom con il paraluce rovesciato». Così,
più o meno, la "recensione" di un acquirente su
un sito di vendite online.
Già. Si vedono spesso persone che esibiscono apparecchi
di pregio, muniti di costosi obiettivi zoom, e fotografano
con il paraluce in posizione di riposo, girato
all'indietro. E magari, per peggiorare la situazione, con
il filtro UV avvitato davanti (vedi Protettivo o distruttivo?
Scopriamo a che cosa (non) serve il filtro UV e, in
particolare, l'ultima coppia di
foto).
Sono effetti della comunicazione commerciale di oggi.
Che cerca di insinuare – e ci riesce – che la qualità
delle fotografie dipende dalla notorietà del marchio e
dalla sbandierata "intelligenza" degli
automatismi.
Naturalmente non è vero. Le macchine fotografiche, come
tutti gli oggetti tecnologici, sono stupide. Tocca a noi
capire come farle lavorare per produrre le immagini che
vogliamo. E per questo servono le nozioni basilari della
tecnica, governate dall'intelligenza umana.
Dunque, dopo aver buttato nella spazzatura il filtro
UV, mettiamo il paraluce in posizione di lavoro e scopriamo
a che serve.
Non occorrono lunghe spiegazioni per capire qual è la sua
funzione: evitare che l'obiettivo sia colpito da raggi di
luce estranei al campo inquadrato. L'esempio che segue è
più istruttivo di qualsiasi discorso tecnico.
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Con gli obiettivi zoom il paraluce
è disegnato per l'angolo di campo più ampio e
diventa praticamente inutile con l'aumento della
lunghezza focale. |
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L'orribile foto qui a destra è
stata scattata con un catadiottrico 500mm f/8, made in China,
che costa due soldi e ne vale meno di uno. Condizioni di ripresa
proibitive, capaci di mettere a dura
prova anche ottiche di qualità: mezzo controluce e
foschia densa.
Il paraluce (qui a sinistra) è quello in dotazione,
adatto a un grandangolare e quindi del tutto inutile per un tele. Il
Sole colpisce in pieno la lente frontale, fra l'altro priva di
trattamento antiriflessi.
Da notare l'alone bianco in alto a sinistra e quella specie di flare
giallognolo lungo tutto il lato destro.
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E ora la scoperta più utile, quella che ci fa
capire la vera funzione del paraluce. Osserviamo la foto qui a
destra, scattata dalla stessa posizione delle precedenti, ma con una focale più corta.
Ecco da dove veniva il flare giallastro della prima
ripresa: un muro illuminato sulla destra, completamente fuori
dall'inquadratura (delimitata in rosso nella foto qui a destra). Il riflesso colpiva
"di striscio" la lente frontale, ma il paraluce ha risolto
il problema.
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Con i grandangolari il paraluce è di scarsa
utilità, perché la lente frontale è comunque esposta su un angolo
molto ampio. Il paraluce "a tulipano" degli attuali zoom,
calcolato per la focale più corta, alle focali maggiori è utile
solo per incassare qualche urto – ecco la funzione
"protettiva"!
Un ottimo compromesso è il paraluce di gomma, che protegge meglio
l'obiettivo e si può usare parzialmente aperto per il medio
grandangolo e tutto esteso alle focali maggiori, con risultati che
compensano ampiamente la modesta cifra che occorre per acquistarlo.
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