Come è nato il tenente colonnello Carlo
Alberto Rey
Le prime versioni di questo romanzo risalgono a molti
anni fa, prima del Web e di tutto il resto. L' idea
di partenza era scrivere un "giallo" che fosse
anche utile per diffondere un po' di conoscenza sulle
tecnologie allora emergenti. Era il
tempo di Windows 3.1...
Il titolo era semplicemente "BackUp". Nelle
prime stesure non c'era il colonnello Rey. Il protagonista
era un sostituto procuratore del tutto digiuno di
tecnologie, al quale gli stessi soci della Alfa-Cabale
dovevano spiegare la rava e la fava. Alla fine erano
loro a scovare i colpevoli.
Poi, nel corso di una delle inchieste sull'informatica
nella pubblica amministrazione che scrivevo per la defunta
rivista MCmicrocomputer, conobbi un tenente colonnello che
dirigeva una delle strutture informatiche dei
Carabinieri. Un grande esperto, che però mi fornì, con
inappuntabile cortesia, una serie di notizie false.
Comprensibile, ma la cosa mi divertì.
Da tempo mi occupavo di queste materie e dalla
frequentazione delle grandi case dell'informatica mi ero
fatto un'idea abbastanza precisa dei sistemi informativi
dei Carabinieri, molto avanzati per l'epoca, e capivo il
perché di tanta riservatezza. Ma la situazione aveva
qualcosa di surreale.
Uscii dal Comando generale con in testa, nitida, la
figura che sarebbe diventata il tenente colonnello Carlo
Alberto Rey: l'ufficiale che avevo appena conosciuto, e
non avrei mai più rivisto, era perfetto per una storia
che non aveva ancora trovato la giusta chiave narrativa.
Riscrissi il romanzo da cima a fondo. Il titolo era
"La barba finta del colonnello Rey". Di
riscrittura in riscrittura arrivai a un testo che mi
sembrava presentabile. Lo feci leggere ad alcuni amici, ne
ricavai lodi e critiche, lo modificai ancora e lo mandai a
diversi editori. Nessuna risposta, neanche di cortesia.
Ma il colonnello Rey non poteva morire così. Pensai di
scrivere un'altra storia, legata all'attualità. Era
finito da poco il Summit del G8 all'Aquila, che si era
trenuto in una grande caserma per motivi di sicurezza.
Pensai a come sarebbe stato un evento del genere in una
sede importante, ma poco adatta, come il Quirinale.
Assegnai al mio personaggio il ruolo del responsabile
della sicurezza informatica e mi nascosi dietro la figura
del giornalista scomparso. E nacque "Il colonnello
Rey, suppongo".
Stessa trafila, stesso assoluto disinteresse degli
editori. Mentre chi lo aveva letto lo trovava intrigante,
ben scritto, da leggere tutto d'un fiato. Lo pubblicai
come ebook. Ottime recensioni e una domanda ricorrente: a
quando la prossima storia?
Riscrissi la prima storia: "Un doppio enigma,
colonnello Rey".
Il resto ve lo racconto a proposito della terza...
(23 giugno 2018)
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